Posted On Marzo 13, 2019 In News, Pagine di storia With 1771 Views

TEATRO ANDROMEDA: un viaggio tra la dignità stellare

Ci sono luoghi in cui lo Spirito vola e l’Anima si gonfia

di LauraLiistro

C’è un luogo in Sicilia in cui l’uomo viene inghiottito dal silenzio, dal genio umano e da quel vento leggiadro e purificatore

Uno di quei luoghi in cui l’Arte è padrona e lo zelo umano, unito alla passione per la propria terra, hanno prodotto genialità.

A piedi, tra la Natura sicana, da un sentiero si giunge davanti al tempio della roccia stellare dove la pietra, regina della storia dell’umanità, racconta la sua caduta dal lontano universo per dar vita, con il ‘ pastore di stelle’, ad una delle opere architettoniche più rare al mondo: il Teatro Andromeda.

Cosa succede oltrepassando la muta Imago della parola e l’impassibile Genius Loci?

Una magica alchimia blocca il tempo e sfiora l’anima del visitatore giunto come un pellegrino alla ricerca di quella leggerezza dell’essere perduta tra rumori, routine e stanchezza quotidiana.

Sono le pietre, quelle di Sicilia, le protagoniste del sito.

Sono mute ma, al tempo stesso, urlano storia nella loro compattezza e nella loro singolarità tanta fragilità.

La sua scena centrale, come un grande occhio rivolto al cielo stellato, viene abbracciato, a mille metri d’altezza dal mare, da Madre Natura con le sue valli verdi puntinate da borghi antichi.

Come un grande grembo materno, questo luogo mistico, riporta alla mente l’importanza della fertilità e della comunicazione, motori fondamentali dell’esistenza umana.

La cavea, composta da 108 pietre-stellari, richiamano la costellazione di Andromeda, ripartite secondo una griglia composita.

Ogni sasso, tagliato nella sua perfetta geometria dalle mani del ‘pastore di stelle’, accumula una speciale energia cosmica che si sprigiona su chi si siede per osservare Natura, Genio e Storia con una particolare attenzione rivolta ad elementi, sia naturali sia architettonici, materializzati dalla forza umana.

Ci sono alcuni luoghi che, una volta raggiunti, ti rendono ‘pesante’, ti inquinano l’anima e ti ‘sporcano’ .

Ci sono altri luoghi, in Sicilia, che ti mettono le ali e t’aiutano a volare tra le nuvole rendendoti fantasticamente leggera.

Tutto ciò succede al Teatro Andromeda, una perla di Santo Stefano Quisquina in provincia di Agrigento, dove Icaro è caduto, non per morire ma per ripartire con ali piumate saldamente.

Quell’Icaro che vuole aiutare gli altri uomini, quelli che hanno perso la parola, quelli che non parlano per paura di sbagliare, quelli che aspettano di vedere ma non possono perché hanno perso gli occhi, quelli che si son persi tra i rovi senza poter vedere quel sole o quella luna che si rincorrono illuminando i sassi del pastore.

Lui, Lorenzo Reina, già dal suo nome rievochiamo la notte magica del dieci agosto, è ’il pastore di stelle’.

Un cosmonauta, una vera imago della parola, il genius loci dei Sicani.

E’ quell’orgoglio di noi siciliani, quelli puri, quelli veri, quelli che odiano i compromessi e fanno prevalere la propria dignità con il sano e duro lavoro.

La sua filosofia bucolica e astrale ha dato vita, dal 1985 ad oggi, ad una opera architettonica mondiale, dimostrazione che, spesso, i sogni raccontati al vento giungono tra le stelle ma, con impegno e purezza, tornano indietro sotto forma di soddisfazioni.

Uno di quei luoghi in cui l’anima comunica con Madre Natura, dettando le sue leggi, facendoci riflettere sulla fragilità umana davanti alla grandezza della natura.

Un vero altare di bellezza in cui viene consacrata la donna, madre divina rappresentante della natura, della sessualità e fertilità unita alla forza fisica dell’uomo e del pensiero.

Gea vi protegge, Demetra vi accoglie nel suo grembo e Andromeda, liberata da Perseo, vi conduce in cielo tra le stelle.

Questo è il Teatro Andromeda, locus deorum.

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