Spiati da governi e multinazionali
Società moderna
Nell’attuale Quarta Rivoluzione Industriale, nella quale la tecnologia diventa un tutt’uno con la società, emergono svolte tecnologiche e, insieme a loro, problemi legati all’etica.
L’intera comunità non è ancora pronta a resistere all’impatto di questa rivoluzione. Manchiamo di consapevolezza, preparazione ed anche regole.
La nascita di intelligenze artificiali (AI), robots, l’Internet of Things, veicoli autonomi, stampanti 3D, computers quantici e nanotecnologie, accentuano questioni come Cyber Security, Cyber Crime, ed anche l’anonimato.
Infatti, a causa di questi passi avanti, l’anonimato è un tema sempre più intricato. La maggior parte delle persone non sa quanti dati sono trasmessi in rete: locali (es. supermarket) o globali (Web). Una vasta quantità di informazioni che ci riguarda è continuamente collezionata e salvata in registri, accessibili in teoria solo da persone autorizzate.
Assumiamo di camminare in giro per la città o di eseguire l’applicazione Google Maps: CCTVs ci osservano, Google sa la nostra posizione attraverso sistemi di geo-localizzazione o possiamo semplicemente apparire in foto fatte da turisti con i loro smart glasses; tutti esempi di violazione dell’anonimato.
Contestualizzazione dell’anonimato
L’obbiettivo principale dell’anonimato è di rendere una persona non-identificabile, irraggiungibile o non tracciabile.
Ogni giorno noi viviamo espressioni dell’anonimato, il tema colpisce la nostra vita quotidiana in molti scenari tra loro differenti, portandoci ad usare l’anonimato per buoni o cattivi propositi.
E’ usato come protezione contro azioni penali o in casi legali[1].
E’ usato nella stampa: tutti i quotidiani britannici lanciano i loro editoriali anonimamente.
E’ usato in rete: scopi terroristici, commenti nei blogs, chat online, giochi online (sempre con l’adozione di pseudonimi per identificare persone anonime).
E’ usato ovunque, addirittura anche nell’arte, quando un artista ricerca l’anonimato.
In certi casi l’essere anonimo è visto come un diritto: l’anonimato non è solo protetto ma anche rinforzato dalla legge nel voto durante le libere elezioni. In altre situazioni ciò può essere illegale: in 24 stati degli Stati Uniti, le persone detenute devono fornire documenti di riconoscimento se richiesto dai funzionari di polizia; in Germania, per ogni portone, deve essere mostrato il cognome della persona in che ci vive.
L’estesa influenza del tema suppone un chiaro set di regole per gestirlo, ma dipende ancora fortemente dal caso individuale.
Inoltre è indiscutibile il fatto che, in condizioni di anonimato, la psiche umana muti il suo comportamento, con risultati tanto intensi da condurre addirittura alla fondazione di gruppi come Anomymous[2].
[1] Un individuo che necessita di mantenere l’anonimato è comunemente chiamato “John Doe”, “Jane Doe” se femmina.
[2] Sito ufficiale: http://anonofficial.com/
Privati dell’anonimato
Al momento, il numero di persone intenzionate a custodire la propria identità sta aumentando.
La principale ragione è che le persone sono consapevoli di vivere in una società dove, come George Orwell direbbe, “Big Brother is watching you”.
Oggi noi non siamo più anonimi. I governi ci monitorano continuamente.
Recenti news riportate dai media internazionali hanno rivelato dettagli operativi riguardo la sorveglianza globale attuata dalla National Security Agency (NSA) e dai suoi partners internazionali.
I reports contengono informazioni confidenziali fatte trapelare da Edward Snowden, ex-NSA contractor ed ora famoso whistleblower[1].
La foto accanto è stata pubblicata l’11 Giugno 2013 dal quotidiano The Guardian. Essa rappresenta la collezione NSA di dati elettronici in una mappa globale, per il mese di Marzo 2013.
NSA usa questo software chiamato Boundless Informant per tracciare la quantità di dati che sono analizzati in un periodo specifico.
Se la quasi totalità di coloro che sono venuti a conoscenza di questo episodio hanno manifestato disapprovazione, persone come il 50{ed59674240d1bceea1f547942414ae9aeaa7b975a86bd0e85f2787781cfd52e1} degli Americani accettano di essere monitorati, apparentemente persuasi da promesse per la sicurezza nazionale (e.g. anti-terrorismo).
Tuttavia, i governi non sono gli unici che memorizzano informazioni su di noi.
Wired US ha pubblicato un post intitolato Google tracks everything you do. Lo stesso per Amazon ed altre grosse compagnie. Amazon in particolare, ha aperto il primo cashless supermarket chiamato “Amazon Go”. Il pagamento viene effettuato tramite un software di riconoscimento facciale all’interno di telecamere poste nel negozio.
Nessuna interazione umana per il pagamento: ovviamente un tale sistema richiede una precedente collezione di informazioni personali, chiaro segno di come noi siamo controllati dalle compagnie.
E se prima il controllo era confinato nel web, ora, grazie alle nuove tecnologie, anche la vita quotidiana ne soffre.
[1] Un whistleblower è una persona che rende pubbliche delle informazioni/attività ritenute illegali o non etiche, le quali accadono all’interno di una organizzazione.