di Alessandra Nicolosi
Spesso si sente parlare di mezzi a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni, impiegati in vari scenari militari e civili, ma solo il 40% della gente comune sa cosa sono e li ha conosciuti come aerei impiegati in teatri di guerra. Ma i droni, oggi, vengono impiegati in vari ambiti e danno un apporto sempre maggiore alle attività di intelligence, alle forze di polizia, alle indagini ed in generale alle professioni comuni.
Cos’è un drone? Un drone è un mezzo mobile robotico con limitate capacità decisionali che può essere comandato a distanza. Il concetto di mezzo mobile controllato da remoto è applicabile a qualsiasi tipo di veicolo operante in vari ambienti: terrestre, aereo, subacqueo, spaziale. I più comuni sono aeromobili da ricognizione senza pilota o con profili di volo pre-programmati. Gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle), o più correttamente Remotely Piloted Air System possono essere di quattro tipi a seconda del tipo di propulsione: Ala Rotante, Ala Battente, Dirigibile ed Ala Fissa.
I droni terrestri sono robot teleguidati impiegabili per ispezioni in situazioni di rischio, dove non si desidera esporre a pericolo persone o dove non è possibile far intervenire direttamente l’uomo. Sono stati progettati per poter avanzare su terreni accidentati e per potere superare qualsiasi tipo di ostacolo. Tra questi esistono i droni cingolati, utilizzati per muoversi in qualsiasi tipo di terreno, per raggiungere spazi irraggiungibili ed inaccessibili, per effettuare controlli e monitoraggio.
Altra tipologia di droni sono quelli subacquei, comandati in remoto da un operatore specializzato attraverso un cavo. Questi vengono utilizzati soprattutto per manutenzione o monitoraggio delle piattaforme petrolifere, per il recupero di materiale caduto in acqua, per verificare la presenza di fauna marina, per il controllo dei fondali, per il controllo della qualità dell’acqua etc…
Quali sono gli elementi costitutivi di un drone? I vari tipi di drone sono realizzati per muoversi e lavorare nello specifico ambiente ma tutti hanno il presupposto di realizzare una piattaforma mobile, controllata da remoto, che si possa muovere ed operare, trasportando una serie di sensori per monitorare l’ambiente ed una serie di “attrezzi” che gli consentano di effettuare i lavori previsti. Innanzitutto, per comprendere meglio la componentistica di un drone, si potrebbe fare un parallelismo tra il drone e l’essere vivente: il drone è composto da un telaio (scheletro) che regge tutto il sistema, un cuore (batteria) che fornisce e distribuisce energia, un cervello (controller) che elabora i dati ricevuti dai sensori (piattaforma IMU), una rete nervosa (regolatori) per la distribuzione degli impulsi elettrici ai muscoli (rotori) che eseguono fisicamente le operazioni calcolate. Ma, per poter funzionare sono necessari i sensori, che si possono distinguere in primari e secondari. I primari sono quei sensori che permettono al drone di mantenere la quota, la direzione, la velocità e l’assetto, sono comuni a tutti i droni e fanno parte della piattaforma. Ad esempio: il giroscopio, l’accelerometro, il barometro, il magnetometro e il GPS. I sensori secondari, invece, sono quei sensori che permettono al drone di “lavorare” a seconda della tipologia di impiego, tra questi si hanno: i sensori ottici, i sensori multispettrali e iperspettrali, i sensori ad infrarosso, i sensori laser, i sensori radar, ed altri specifici che vengono utilizzati per il controllo dell’acqua, dell’aria etc…
Attività di intelligence e sicurezza.
Tra i principali problemi che possono sorgere nell’utilizzo tattico dei droni dotati di telecamere nelle attività di intelligence vi sono quelli legati alla riservatezza. Tra le strategie da adottare per rendere il velivolo occulto, al fine di evitare che possa essere individuato dai soggetti che si stanno monitorando vi sono: l’utilizzo di droni con motori elettrici, i quali sono più silenziosi, l’utilizzo di droni di colore bianco-celeste per i voli diurni e del drone di colore nero o blu scuro per i voli notturni. Inoltre, è necessario calcolare la quota operativa del mezzo, in quanto, diventano invisibili e inudibili a 100 mt di quota, ma da tale altezza si riducono le possibilità di realizzare filmati e fotografie in grado di cogliere piccoli dettagli indispensabili per le indagini e l’azione.
Attraverso l’utilizzo degli stessi si possono acquisire informazioni sulla presenza di soggetti all’interno delle proprie abitazioni; inoltre, con l’impiego delle camere infrarosse e con la termografia le informazioni possono riguardare anche la presenza di oggetti “caldi” oltre che di esseri umani. Conoscere l’obiettivo senza doversi avvicinare ed evitando, così, di allarmare i soggetti “target” rappresenta un vantaggio tattico enorme. Vie d’accesso, aree di parcheggio di veicoli, punti di riparo da eventuali azioni ostili, possono essere individuati facilmente ed incrementare notevolmente il livello di sicurezza della successiva azione. Riprese da quote minori, invece, possono fornire elementi investigativi utili come il numero di targa o il tipo di veicolo o addirittura individuare visivamente la presenza di un soggetto, controllarne i movimenti, individuare, attraverso sensori specifici, i tratti del viso ed effettuare così il riconoscimento del volto e della voce.
Oltretutto, la presenza di un micro-drone in volo durante operazioni come l’irruzione in uno stabile, costituisce un vantaggio operativo indiscutibile per squadre tattiche.
Investigazione e Prevenzione. Anche in altre attività possono essere utilizzati i droni, ad esempio nella ricostruzione di una scena del crimine; i droni consentono di effettuare rilievi e fotografare dall’alto, attraverso le quali si possono ottenere elementi salienti per la ricostruzione della scena, della dinamica del delitto o per rilevare tracce sfuggite al sopralluogo. Tra i sensori utilizzati nella ricostruzione, la fotocamera svolge un ruolo chiave, consente di “congelare” la scena, e fotografare tracce ed oggetti potenzialmente collegati al fatto criminoso, come impronte di scarpe, pattern di sangue, l’arma del delitto etc… Tale attività deve essere svolta con estrema cautela, perché, se la quota di volo è troppo bassa si potrebbe creare un vortice d’aria, causato dal movimento delle eliche, che potrebbe alterare la scena spostando oggetti utili alle indagini.
Attività di sicurezza. I droni, hanno un ruolo importante anche nelle attività di sicurezza e tracciamento delle aree sensibili o nelle ispezioni di grandi aree. Ad esempio: nel controllo delle piantagioni, delle discariche, delle aree di sospetto interramento di sostanze tossiche, o per l’identificazione di fabbricati impegnati nella contraffazione o in altre attività illegali. Trattandosi in questi casi, di aree molto vaste, sensibili e pericolose, l’utilizzo dei mezzi aerei a pilotaggio remoto, comporta, innanzitutto, un minor dispendio di risorse economiche, un controllo globale e continuativo di tutta l’area, ed infine, una verifica costante in grado di contrastare la presenza o meno di attività illecite.
Ordine pubblico
In attività, quali ad esempio quelle di ordine pubblico e nello specifico nei casi di controllo di manifestazioni, concerti o comizi politici potrebbero essere d’aiuto le immagini trasmesse dall’alto in tempo reale dal sorvolo degli aeroveicoli, poiché potrebbero fornire informazioni utilissime sullo scenario globale della manifestazione o dello “spettacolo”, in modo tale da collocare o muovere rapidamente e prontamente le forze di sicurezza. Inoltre, grazie a dei sistemi di controllo facciale si consente di individuare soggetti che hanno commesso atti contrari all’ordine pubblico anche se si fossero nuovamente mimetizzati nella folla.
Protezione civile: ricerca di persone scomparse e dispersi.
L’utilizzo dei droni si sta ampiamente diffondendo anche nella Protezione civile e negli operatori di soccorso. Spesso, le emergenze nelle quali viene coinvolta la Protezione civile riguardano, situazioni complesse, ove è altamente a rischio la sicurezza dell’operatore. Infatti, l’utilizzo di droni, potrebbe ridurre notevolmente i due fattori più importanti in un’attività di soccorso: il rischio e il tempo.
Ad esempio, a seguito di terremoti, dove tutto può essere pericolante e pericoloso, gli operatori, che vengono chiamati per primi per iniziare la ricerca di corpi di persone intrappolate, si potrebbero dotare e telecomandare un drone (terrestre o cingolato o aereo), il quale, aiuterebbe a perlustrare l’aerea o l’edificio, e sarebbero in grado di saltare ostacoli, muri e travi, senza nessuno spostamento e movimento così da consentire il ritrovamento e la messa in sicurezza dei corpi.
In tali casi verrebbero utilizzati sensori adatti allo scopo come le termocamere in grado di rilevare, grazie ai raggi infrarossi, il calore corporeo e individuare, se vi sono, corpi nascosti o intrappolati da macerie, evitando, così, di far entrare in aree pericolose e soggette a rischio il personale di primo soccorso e i vigili del fuoco, i quali rischiano in primis la loro vita, in luoghi ove magari non ci sono persone, o persone ancora in vita che necessitano di soccorso immediato.
L’ausilio fornito dai droni consentirebbe, quindi, agli operatori di intervenire solo nei casi in cui sia accertata la presenza di persone in pericolo, riducendo, così, il rischio e l’impiego di risorse utili altrove. La possibilità di intervenire in tempi ridotti e con meno personale, aumenterebbe così la possibilità di portare soccorso adeguato al momento giusto e con dispendio di risorse minimo.
Nella ricerca di persone, l’aeromobile permetterebbe di esplorare con missione scanning vaste aree; il sorvolo, sarebbe utile, in qualsiasi ora della giornata, grazie all’utilizzo di sensori infrarossi e termografici durante le ore notturne che permetterebbero di individuare il soggetto anche se celato nella vegetazione.
Le potenzialità di questi mezzi e l’aiuto che possono fornire è enorme. Gli addetti ai lavori, inoltre, stanno creando dei sensori sempre più microscopici e sensibili, così da poterli utilizzare per accrescere i livelli di sicurezza; ed ancora stanno aumentando i MAV (Micro Air Vehicle) che, per il momento, sono utilizzati solo in ambito militare e per le missioni segrete, ma che in un immediato futuro possono cambiare la sicurezza e le indagini nel nostro Paese.
Con l’aumento di tecnologie all’avanguardia aumenta, però, anche il timore della gente, la quale si sente lesa nella sua privacy.
L’augurio che possiamo fare è che, viste le grande potenzialità di tali mazzi, questi possano essere utilizzati nella maniera più corretta, sfruttandoli appieno ma tutelando sempre e comunque i diritti e la privacy di tutti, sperando, di non ritrovarci come raccontato nel celebre romanzo di Orwell “1984”, in un mondo in cui siamo sotto il controllo dell’autorità, in cui, il Grande Fratello ci guarda!