Posted On Novembre 4, 2016 In Criminalistica With 2223 Views

La formula dell’”onnipotenza”: droghe e invincibilità dei terroristi

di Nikka Mastrangelo


Il Captagon è il nome commerciale della Fenetillina, una sostanza dopante contenuta in alcuni farmaci e composta da anfetamine e teofillina. È nota per i suoi effetti: iperattività, soppressione del senso di stanchezza, del sonno e dello stimolo della fame.
Il Captagon nasce come farmaco nel 1961 sulla scia delle anfetamine e viene utilizzato per diversi decenni come psicostimolante per trattare disturbi mentali e comportamentali, narcolessia e ADHD, Attention Deficit/Hyperactivity Disorder (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività).
Negli stessi anni, era molto in voga tra gli studenti la sua assunzione per migliorare la concentrazione durante lo studio e successivamente ha visto un intensivo utilizzo anche nel mondo dello sport.
Il Captagon appare in forma di compresse di colore solitamente bianco e da un punto di vista farmacologico si tratta di un profarmaco, cioè una sostanza di per sé inattiva ma che nell’organismo viene trasformata nel metabolita attivo, la fenetillina, in grado di dare gli effetti farmacologici ricercati.
Tale principio mostra un’attività più blanda rispetto a quella dell’anfetamina e, a differenza di quest’ultima, ha un effetto più controllato e più prolungato.
La fenetillina una volta in circolo è metabolizzata dal nostro organismo e viene rilasciata anfetamina e teofillina. La teofillina è un principio attivo i cui effetti sono paragonabili a quelli della caffeina e, come si può evincere dal nome, si trova principalmente nelle foglie di tè. L’effetto complessivo è quello di far perdurare e rendere ancora più potenti gli effetti desiderati rispetto alle
altre droghe, in particolare alle anfetamine.
Nel 1985, esattamente 25 anni dalla sua scoperta, il Captagon, come le anfetamine, è stato incluso nell’elenco delle sostanze psicotrope (capace di alterare l’attività mentale) e dopanti, dichiarato illegale e ritirato dal mercato.
Ma il Captagon nello specifico è tornato  alla cronaca negli ultimi tempi perché definita la “droga degli jihadisti”.
Quello che si è osservato in Medio Oriente ed in particolare in Siria e in Giordania, è che il consumo di Captagon e sostanze affini, è raddoppiato in pochi anni. Secondo l’ONU in queste aree avviene il 75% dei sequestri di anfetamine a livello mondiale: in passato i siti di produzione erano principalmente collocati in Turchia, negli anni sono stati velocemente spostati direttamente nelle aree di principale consumo, proprio in Siria e Giordania. Questo trend verificatosi tra il 2008 e il 2009, è confermato da un brusco crollo delle quantità di Captagon, o similari, sequestrate dalle autorità turche sul proprio territorio. Da 20 milioni di pillole, si è passati a soli due milioni.
La ragione principale della massiccia diffusione è legata alla facilità con cui può essere prodotta da sostanze legali ad un prezzo competitivo. Si pensi che una pasticca può essere acquistata per meno di quattro euro fino ad un massimo di 15. Inoltre la produzione della droga è strettamente legata al contrabbando di armi e contanti.
Ma il solo traffico non giustifica l’associazione tra terroristi e Captagon.
In effetti il link tra i potenti effetti di questa sostanza e attentatori o kamikaze di matrice jihadista sono molti. Uno tra tutti svelato dalle autopsie effettuate sui corpi degli attentatori che hanno provato come questi individui avessero fatto uso e quindi subissero gli effetti di questa sostanza. Un esempio è la strage avvenuta sulle spiagge della Tunisia nel giugno scorso, in cui morirono 38 persone: nel corpo del terrorista Seifeddine Rezgui, fu accertata la presenza di anfetamina. Nella stessa guerra civile in Siria, l’uso di queste sostanze tra i soldati è ormai abituale.
Ma il nesso più evidente, a testimonianza dell’uso di Captagon tra i terroristi, emerge osservando il comportamento terrorista in linea con gli effetti del farmaco: euforia, eccitazione e superamento della paura di uccidere e morire.
Un’altra osservazione plausibile è che, per potenziare l’effetto sul sistema nervoso è facile che il Captagon venga assunto contemporaneamente a cannabinoidi come oppio, marijuana o hashish, in modo da sentirsi contemporaneamente euforici e rilassati.
Il consumo in guerra di droghe o di sostanze che alterano la coscienza e liberano da ogni scrupolo non stupisce e non è certo una novità. Ogni conflitto ha dovuto assistere alla tragedia di uomini che pur di sostenere l’orrore e la fatica alteravano le proprie facoltà con quanto avevano a disposizione.
Le anfetamine hanno preso piede durante la seconda guerra mondiale:  i soldati tedeschi per aumentare la prestanza, la concentrazione e diminuire la paura di morire assumevano un potente stimolante, il Pervitin ribattezzato come “il cioccolato del carrarmato”.
Anche l’esercito americano distribuì più di 200 milioni di dosi di anfetamine ai propri soldati, mentre i piloti kamikaze giapponesi prima delle loro missioni assumevano benzedrina e una metanfetamina battezzata Hiropon.
I nipponici usarono anche le droghe come armi, inondando la Cina di cocaina, oppio e eroina per indebolire il nemico prima di occupare Nanchino nel 1937.
I soldati USA in Vietnam passarono dall’uso di mariujana a quello di eroina, facile da reperire nel Sud Est-Asiatico.
Le guerre sporche successive hanno offerto esempi ancora più spaventosi sull’uso di sostanze psicotrope, un esempio è il Brown Beown assunta dai bambini durante la guerra civile negli anni 90’ in Sierra Leone, una mistura di cocaina e polvere da sparo.
Queste pratiche si sono ripetute nelle guerre in Iraq e Afghanistan del XXI secolo dove i soldati Americani prendevano farmaci su prescrizione, mentre l’esercito locale assumeva un farmaco anti-parkinson con effetti stimolanti chiamato Artane.
Oggi invece, sembra che il Captagon sia l’arma segreta dei terroristi dell’Isis, che sia la linfa chimica che alimenta il loro fanatismo piuttosto che la loro sedicente fede nel Corano.
Ma le droghe e i farmaci causano gravi danni che vanno oltre la dipendenza. In generale esse agiscono sul sistema nervoso centrale per cui si possono immaginare i devastanti  effetti collaterali a lungo termine.

Nello specifico, il Captagon è in grado di causare effetti che vanno dalla letargia alla profonda depressione passando per insonnia, malnutrizione e grave tossicità vascolare con conseguenze ischemiche ed emorragiche.


Curiosità
Cosa sono le anfetamine
Le anfetamine sono state scoperte più di 100 anni fa (1887), ma sono state brevettate solo nel 1924 dopo la scoperta casuale da parte del dott. Gordon Alles, nel corso di alcune ricerche per individuare un processo di sinterizzazione dell’efedrina (sostanza di origine naturale; la ricerca sull’efedrina mirava a confezionare nuovi farmaci stimolanti e dimagranti). Sono state dichiarate illegali solo a partire dagli anni ‘70 a seguito della loro diffusione come droghe ricreative. L’azione delle anfetamine (Speed in particolare) incide principalmente sul Sistema Nervoso Centrale, causando il rilascio di adrenalina (epinefrina) e noradrenalina (noreprinefrina), sostanze che il cervello produce per stimolare reazioni in caso di spavento, forti emozioni, pericolo o sforzo prolungato.
Azione delle anfetamine

Azione sul sistema nervoso centrale, capacità di diminuire la percezione della fatica, induzione di un senso di benessere, potere e sicurezza, miglioramento dell’attenzione e concentrazione, inibizione del senso di appetito, induzione dell’aumento della pressione e della frequenza cardiaca e forte effetto anoressizzante.


Sitografia
www.treccani.it
www.insostanza.it
www.difesaonline.it
collana_nida/METAMFETAMINE

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